SOLDATI
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
Giuseppe Ungaretti
Così sente e scrive Ungaretti, soldato in trincea nella prima guerra mondiale.
Questo breve componimento scritto 104 anni fa, nel 1918, si trova nella raccolta L’Allegria, nella parte dell’opera intitolata Girovago.
E certamente ogni soldato si rispecchia in quelle parole poche e complete.
La realtà della Guerra, che non si è mai eclissata ai nostri giorni, e però mai si è tanto avvicinata ai privilegiati popoli europei, ci mette ora tutti in grado di avvertire pienamente cosa sia questo mostro.
Nella poesia mi pare che, anche in tempo di pace, ogni uomo si senta e si veda rappresentato in quelle parole così vere così universali.
Sono una preghiera laica che silenziosamente accompagna ogni pensiero e ogni azione, e dunque anche ogni azione politica responsabile. E così ancor più ci parlano della mostruosità e delle responsabilità della Guerra.
Possano gli eserciti far conoscere le estati. Senza di essi, incontarne le mimetiche dismesse come bagnanti al primo sole di pace.