Introduzione

Questo articolo tratterà la manipolazione culturale del film di animazione cult del 1972, Fritz the Cat, a seguito del doppiaggio in italiano che ha portato alla produzione della versione italiana Fritz il Gatto del 1973. Il doppiaggio, per sua natura, occulta totalmente la traccia sonora originale e, con, essa, i contenuti espressi. Questo può comportare un appiattimento qualitativo (Petillo 2008, 34). Il caso di Fritz il Gatto, tuttavia, rappresenta un caso davvero curioso per diverse questioni, che non sono dovute ad aspetti tecnici, perché il doppiaggio dei film di animazione ha storicamente presentato meno difficoltà del doppiaggio di persone reali perché non c’è la necessità di operare una stringente sincronizzazione labiale (Agost 1999, 66). Generalmente, i film o le serie televisive d’animazione sono indirizzate a un pubblico di bambini o adolescenti. Il linguaggio adottato in questi prodotti, e di conseguenza il loro doppiaggio, è estremamente importante, dal momento che contribuirà a costruire il bagaglio lessicale del futuro adulto. In questo caso, pur trattandosi di un film d’animazione, i destinatari della prima proiezione del film Fritz the Cat erano giovani adulti della generazione rivoluzionaria del ‘68. Non per questo la scelta del linguaggio nella traduzione deve avere minore rilevanza, dal momento che rappresenta uno strumento indispensabile per far passare contenuti da una lingua all’altra. In questo film, tuttavia, piuttosto che far passare i contenuti, si è preferito distorcerli.
Per capire gli aspetti di questa censura, nelle seguenti sessioni saranno messe a confronto prima le trame e poi gli aspetti culturali maggiormente manipolati.

Le trame

Fritz il Gatto, in lingua originale Fritz the Cat, è un film d’animazione di Ralph Bakshi ispirato all’omonimo fumetto di Robert Crumb, creato intorno agli anni ‘60. Uscito nel 1972, il film è uno spartiacque per il mondo dei cartoni animati, che erano, fino a quel momento, relegati al mondo infantile e idilliaco di Walt Disney. Fritz il Gatto, invece, è stato il primo film d’animazione vietato ai minori in America aprendo la strada al filone dei film di animazione satirici, di cui oggi i casi più noti sono South Park, i Simpson e i Griffin.

La storia racconta le avventure di Fritz, un gatto antropomorfo che frequenta l’università di New York. Fritz vive negli anni hippy delle rivolte studentesche. Si sente un poeta geniale e cerca la sua ispirazione tra festini, droghe ed erotismo. Fritz ricerca incessantemente la sperimentazione, convinto che nel sesso troverà la risposta che il mondo non sembra dargli. Per questo fomenta una rivolta contro gli invisibili “poteri forti”, ma giungerà alla conclusione che qualsiasi rivoluzione mossa dall’odio e dalla distruzione non vale la pena di essere portata avanti. Il film si conclude metaforicamente con la morte di Fritz ad opera di una bomba che lui stesso posiziona. Il film affronta temi diversi, dall’ipocrisia di una società di bianchi che finge di comprendere la realtà della comunità afroamericana alla poca credibilità dei poliziotti, spesso corrotti.

Questa è la trama del film originale. La versione diffusa in Italia condivide con l’originale solo le immagini. Il gatto protagonista si trasforma inspiegabilmente in Romeo degli Aristogatti che, fuggito da Roma, si fa chiamare Fritz. Qui conduce una vita all’insegna del sesso sfrenato e occasionale. Il riferimento agli afroamericani, rappresentati come corvi, salta completamente perché doppiati con accenti diversi del nord e sud Italia. Nel caso dei poliziotti, raffigurati come maiali, saltano moltissimi riferimenti culturali all’America dell’epoca. Oltre ai dialoghi, anche la colonna sonora è stravolta. Ecco quindi che un cartone satirico di critica alla società statunitense diventa una commediola sexy ricca di commenti volgari e offensivi del tutto inventati.

Aspetti culturali – La sigla

Già dall’inizio, la sigla subisce un cambiamento drastico. L’originale richiama gli pseudointellettuali che, contrariamente a Fritz, non riescono a godere della vita sulla quale riflettono passivamente. Quella doppiata è una reductio ad unum, il sesso, con Fritz che diventa “pornogatto”.

Versione originaleVersione italiana
Hey, you fucking intellectuals
You think you’re so where it’s at.
Before you fill your minds with any junk, Better listen to Fritz the Cat.
‘Cause writers and poets and artists
It’s your duty to live life to the most
So fly out, brothers, and check out the world Give me a ride to the coast
Fritz the Cat
He fought many a good man
Laid many a good woman
Live life to the fullest
Cry out for more
until it bleeds
Help me, help me help you mother…
In ognuno, comunque sia fatto
C’è un pizzico di pornogatto
Perché sempre in qualunque soggetto
Sia a piedi che a letto
C’è un poco di Fritz!
Se in amore tu cerchi l’affetto
Non appena ti viene il sospetto
che l’affetto è un concetto un po’ astratto
e cerchi il contatto
la colpa è di Fritz!
Fritz, Fritz, Fritz, viene fuori Fritz il gatto prima o poi
Fritz, Fritz, Fritz, ci sta un pizzico di Fritz in tutti noi, noi, noi, noi, noi!

Aspetti culturali – La rivolta

Dopo l’incontro con una prostituta afroamericana, Fritz ha l’illuminazione: non è il piacere carnale che lo soddisferà, bensì la “rivolta” contro i “bosses”, i poteri forti di una società capitalistica che sfrutta i lavoratori. Nella versione italiana, la rivolta diventa rivolta contro i protettori delle prostitute.

Versione originaleVersione italiana
Fritz: Suddenly it’s all very clear! I must tell the people about the revolution! Revolt! Revolt!

Prostituta: Damn you! What the hell you jabbering about now?

Fritz: Revolt! Revolt! Revolt! Revolt, you thick-skulled idiots! You have carried heavy burdens for the bosses! You have sweat your lives away for the bosses! The bosses! They ride around in limousines! Bosses! They’re eating strawberries and cream! […]




Fritz: Come the revolution, there gonna be no more limousines! Come the revolution, there gonna be no more strawberries and cream! The spiked Buddha Capitalism! The iron thumb on the heads of the proletariat!

Fritz: Oh! Ora che me ricordo, emo pagato un sacco de sordi pe sta budellona! Rivolta! Rivolta!

Prostituta: Oh, gatto! Mo’ che diavolo t’è preso?

Fritz: Popolo! Basta co le battone da 100.000 a botta, è così che s’arza er costo della vita! Qui come s’arza er pesce cresce la carne! Alla rivolta! Rivoluzione! Ribellatevi, capoccioni che non sete altro! Aprimo le case e chiudiamo li marciapiedi! È ora de finilla de mantené i papponi! So loro che succhiano il sangue a ste povere creature, alle mignotte! Essi sono mignotte, le mignatte delle mignocche! […]

Fritz: Co la rivoluzione, ogni lavoratore co poche lire può rifà l’amore! E ricordateve tutti sta sentenza: l’amore non è un lusso ma un’esigenza!
[…] Ma noi che sopra semo abituati a sta, uno per uno li mettemo sotto a questi qua!

Aspetti culturali – L’autista

Dopo la rivolta, Fritz fugge grazie all’aiuto di Winston (Aldina), una detective. Dopo aver fatto molta strada, la macchina si ferma, perché Fritz non ha fatto rifornimento. Un autista si ferma e li insulta:

Versione originaleVersione italiana
Autista: You ought to stop for gas once in a while, you stupid! Gotta keep your engine fed. You know! Wise up, buddy!Autista: E ricordate che lu motore è come la femmina: se non lo pompi a ogni passo prima o poi te pija ‘n tanasso. Informate bene!

La violenza su Harriet

Sullo stesso tema, Harriet (Sofia) viene brutalmente percossa dal fidanzato e da un gruppo di rivoluzionari che spingerà Fritz a piazzare una bomba su una centrale elettrica. Dopo aver assistito, impotente, alla violenza, Fritz le offre la giacca per scaldarsi.

Versione originaleVersione italiana
Mentre Harriet viene percossa:
Fritz: Cut it out. You’re hurting her! You maniacs! What are you doing to her?

Immagini



Fritz le porge la giacca:
Fritz: This will keep you warm. I gotta go.

Mentre Sofia viene percossa:
Fritz: Ve state fermi?! Vabbè che la carne va battuta, ma questa è già ‘na polpetta!

Voce di Fritz che canticchia: Fior di mimosa, si lui te mena nun fa’ a scontrosa. Tanto vedrai che prima o poi te sposa.

Fritz le porge la giacca:
Fritz: Mettite sta giacchetta! Ammazza che spalle! E quanto porta? 84?

Conclusioni

Questi sono solo alcuni esempi della manipolazione subita da Fritz the Cat nel doppiaggio in italiano. La domanda che sorge è: perché si è stravolto così tanto questo film? In un articolo de “L’Unità” del 1° febbraio 1973, si parla di una prima versione italiana del film, che avrebbe ricalcato “correttamente la colonna sonora originale, rispettando l’ironia del velleitario inventore del cosiddetto «pornogatto»”. L’articolo afferma anche che la presenza di due doppiaggi servisse alla casa distributrice per attirare contemporaneamente due tipi di pubblico senza doverne necessariamente accontentare uno. Oggi, tuttavia, questa fantomatica prima versione risulta introvabile. Sarebbe triste concludere che gli spettatori abbiano preferito la porno-commedia alla satira politico-sociale. Gli italiani risulterebbero essere un popolo che preferisce ridere a battute sessiste, volgari e misogine, piuttosto che riflettere. Se nel doppiaggio di un film, il traduttore è sempre combattuto tra adattare l’originale al pubblico di destinazione e spingere quest’ultimo a innalzarsi verso il primo, in Fritz, the Cat, la vittoria dell’adattamento ha decretato la sconfitta culturale dell’opera.

Bibliografia

Agost, R. 1999. Traducción y doblaje: palabras, voces e imágenes. Barcelona: Ariel.

Perego, E. 2005. La traduzione audiovisiva. Roma: Carocci.

Petillo, M. 2008. Doppiaggio e sottotitolazione: problemi linguistici e traduttivi nel mondo della screen translation. Bari: Digilabs.

Da film di protesta a porno-commedia – Ombre di censura sul doppiaggio di “Fritz the Cat” – di Clementina Frascarelli

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