Oggigiorno si sente parlare molto spesso di bilinguismo, di persone che apprendono due lingue sin da bambini e di conseguenza di tutti i benefici che arreca questo tipo di allenamento mentale.
Sebbene oggi sia più comune parlare un’altra lingua oltre alla propria lingua madre, anche in passato esistevano i bilingui e un esempio tra tutti è il grande Leonardo da Vinci. Nato e cresciuto in Italia, decide poi di stabilirsi in Francia nel 1517 dove resta fino alla sua morte, avvenuta due anni dopo. Per questo Leonardo era bilingue: oltre all’italiano parlava anche francese.
Un altro aspetto legato al bilinguismo che non sono in molti a conoscere è il cambiamento di personalità che si verifica nei bilingui quando passano da una lingua all’altra. Vari studi avvalorano questa tesi e sono gli stessi bilingui, e le persone che li conoscono, a percepire delle variazioni nei loro soliti atteggiamenti. Questo viene affermato anche nell’articolo di Mark Prigg “Being bilingual really can put you in two minds: Researchers say people can have different personalities in each language” pubblicato sul Daily Mail Online. Inoltre viene detto che studi precedenti hanno scoperto che chi è bilingue vede addirittura i colori in maniera diversa a causa dei diversi confini posti dalle lingue lungo lo spettro cromatico.
I ricercatori sostengono che alcuni individui possono dare origine a una personalità del tutto diversa quando parlano una lingua diversa, mentre altri possono subire dei mutamenti solo in alcuni tratti della loro personalità, i quali possono accentuarsi o indebolirsi, o persino rivelarsi e non essere più nascosti.
Un esempio concreto del modo diverso di pensare che hanno le persone bilingui è presentato in questo articolo e riguarda la diversa categorizzazione delle azioni in inglese e in tedesco. I diversi strumenti grammaticali posseduti da queste due lingue sembrano influenzare il modo in cui le persone che parlano inglese e tedesco considerano gli eventi.
Un fenomeno molto interessante che può spiegare i cambiamenti di personalità nei bilingui è il Cultural Frame Switching (CFS), secondo cui gli individui biculturali cambiano opinione e modo di comportarsi quando si confrontano con stimoli tipici di una determinata cultura.
Inoltre, in questo contesto, è importante fare una distinzione in base al modo in cui i bilingui hanno acquisito le loro due lingue. Quindi si distinguono i bilingui compositi e i bilingui coordinati. I bilingui coordinati acquisiscono e utilizzano la loro prima e seconda lingua in ambienti culturali separati e distinti, come per esempio gli immigrati che imparano la lingua proprio nel paese che li accoglie. I bilingui compositi, invece, acquisiscono le due lingue nello stesso ambiente culturale, come per esempio gli studenti che imparano una lingua straniera nelle scuole locali mentre risiedono nel loro paese d’origine e sono immersi nella cultura della loro lingua materna.
Nell’articolo scientifico “Another language has another soul” di Rosemary Wilson emerge spesso la sensazione di “sentirsi diversi” dalle testimonianze di numerosi bilingui. Nello stesso articolo viene fatta una considerazione sulla base delle risposte date da individui multilingui alla domanda “Ti senti una persona diversa a volte a seconda della lingua che parli?”, prevista nello studio Bilingualism and Emotions. Ciò che si evince da queste risposte è che la maggior parte di questi soggetti si sente positivamente diverso, ovvero si descrive utilizzando aggettivi positivi e i più ricorrenti riguardano la sicurezza in se stessi. Inoltre, parlare una lingua straniera viene spesso paragonato dai multilingui alla recitazione, quindi all’indossare una maschera o un travestimento che permette loro di interpretare un ruolo. Questo avviene soprattutto nelle persone più introverse e riservate, le quali risultano essere più disinibite e sicure nella lingua straniera poiché si concentrano più sull’elaborazione in lingua che su se stessi. Lo stesso accade agli attori che nella realtà sono timidi: cambiano atteggiamento interpretando un ruolo così come lo cambia chi parla una lingua diversa dalla sua lingua madre.
In un altro articolo scientifico, dal titolo “Two Languages, Two Personalities? Examining Language Effects on the Expression of Personality in a Bilingual Context”, viene sottolineata l’importanza che riveste la cultura nei cambiamenti di comportamenti, pensieri e valori dei bilingui. Si introduce infatti l’ipotesi dell’accomodamento culturale, secondo il quale i bilingui accostano i valori appartenenti alla cultura della loro L2 a quelli relativi alla cultura della propria lingua materna. Di conseguenza è come se avessero due menti che coesistono all’interno della stessa persona.
Uno strumento molto affermato e utilizzato negli studi sulla personalità bilingue presentati da questi articoli e non solo è il Big Five Questionnaire. È un test di personalità basato sulla teoria dei Big Five o OCEAN, ideata da McCrae e Costa, che individua cinque dimensioni fondamentali per la valutazione e la descrizione della personalità. Queste cinque dimensioni sono le seguenti: Estroversione, Amicalità, Coscienziosità, Nevroticismo e Apertura mentale. Le risposte fornite da ogni individuo per ogni item del questionario sono rappresentate da una scala Likert da 5 punti, dove 1 è in completo disaccordo e 5 è totalmente d’accordo. Quindi, sulla base dei punteggi ottenuti per ogni dimensione, è possibile delineare il profilo della personalità di un soggetto.
Dopo aver presentato in maniera dettagliata due studi, gli autori di quest’ultimo articolo accademico concludono che la lingua in sé non è il fattore principale che determina il cambiamento della personalità. Si tratta bensì di un insieme di elementi, come l’etnia, il genere, l’età, il contesto culturale e le competenze linguistiche del bilingue a generare tale variazione nel comportamento. Inoltre viene ribadita l’importanza dell’accomodamento culturale in questo contesto. Viene illustrato come, in questi studi, quando i bilingui interagiscono con interlocutori di altre culture mostrano caratteristiche corrispondenti alla loro percezione di personalità standard in tali culture. Ciò significa che i bilingui tendono a produrre risposte coerenti con quelle determinate culture e a realizzare le loro percezioni di norme culturali quando si trovano di fronte a uno stimolo culturale, caratterizzato dalla lingua e dai madrelingua.
Salve. Ho trovato questo articolo davvero molto approfondito e interessante. Ho trovato delle informazioni di cui non ero a conoscenza e ringrazio di cuore per averle condivise. Andrò sicuramente a leggere altri articoli!