“La scuola è il nostro passaporto per il futuro poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo”.

Queste parole di Malcon X racchiudono, a mio parere, gran parte del significato che deve avere la scuola. Essa è la porta che apre al futuro come il passaporto ci apre ai viaggi e a nuove mete. Oggi noi ben sappiamo che il futuro sarà sempre più impegnativo e se le giovani generazioni non avranno gli strumenti per affrontarlo saranno destinate a soccombere. Ecco che la scuola deve assolvere a un compito importantissimo, direi quasi ad una missione, quella di aiutare i giovani a diventare adulti e cittadini del mondo responsabili e consapevoli.

Il compito è arduo, immenso se ci riflettiamo bene, soprattutto nella società odierna ove si è in gran parte perso il valore di coloro che operano nella scuola, il rispetto per gli insegnanti, il potere della cultura, l’essenza stessa dell’istituzione che dovrebbe avere ben più centralità nell’azione dello stato e nella considerazione delle famiglie e dei ragazzi. Perchè dico questo? Forse perché avendo lavorato come docente nella scuola superiore per più di quarant’anni, ho avvertito, con somma tristezza, anno dopo anno, il declino dell’istruzione e il sopravvento di tante situazioni devastanti legate alle diverse ideologie, alla troppa burocrazia, a comportamenti non idonei che stanno trasformando la scuola in una azienda, dimenticando che essa, invece, è il cuore pulsante dell’educazione giovanile.

Non nego che vi siano insegnanti e giovani che fanno di tutto per riuscire a risollevare l’istruzione e a darle il posto che le compete in una società moderna, ma spesso la loro voce è soffocata dal chiasso delle manifestazioni contro, dalla superficialità di chi crede in traguardi effimeri , anche se lusinghieri, di chi reputa più importante apparire che non costruire una vita degna di essere vissuta con l’ impegno di uno studio costante, approfondito e duraturo.

Non dimentichiamo poi che oggi nella scuola vi sono tante criticità, legate all’accoglienza di ragazzi provenienti da tutto il mondo, ma anche, purtroppo, vi sono giovani di ogni età che evidenziano disagi di ogni tipo, fisici e psichici. Per arrivare al cuore e alla mente di questi alunni spetta ai docenti un compito estremamente delicato, senz’altro nobile, ma spesso solo affidato alla volontà e alla capacità individuali. L’insegnante, come un equilibrista senza protezione, deve trovare, spesso da solo, i percorsi didattici più idonei per capire il complicato mondo degli adolescenti. Albert Einstein diceva : “l’arte suprema dell’insegnante è risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza”. Auguro a tutti i docenti di fare tesoro di queste parole, ma allo stesso modo vorrei dire a molti giovani di non sprecare le loro energie rincorrendo sogni caduchi e spesso irrealizzabili, ma di riacquistare la gioia di costruire il loro futuro con pazienza, costanza ed entusiasmo, leggendo, studiando, aprendo gli occhi alla conoscenza, sfruttando la loro creatività per progettare un mondo basato su quei valori morali e intellettuali che dai tempi antichi hanno nobilitato le azioni degli uomini.

Riflessioni sulla scuola oggi – di Paola Gagni

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